Vorrei condividere con voi un articolo molto interessante che spiegava quanto sia complesso il riciclaggio della plastica, su larga scala.
Provo a riassumere di seguito le parti che mi sono sembrate più interessanti. Non me ne vogliano gli esperti del settore per eventuali errori ed imprecisioni… anzi, se mi aiutate ad essere più preciso sarebbe un gran valore aggiunto al mio lavoro.
Innanzitutto, la difficoltà del riciclo non è una pura questione economica ma dipende anche dalle caratteristiche fisiche/chimiche stesse della plastica (che impattano alla fine sul costo del processo di riciclaggio… cane che si morde la coda…).
Seconda cosa…
gli scarti del nostro lavoro di appassionati 3D fa parte della categoria di polimeri meno riciclabili… anzi… ad oggi rientrano nelle plastiche NON riciclabili (il polimero è una catena lunga di atomi o molecole identiche che caratterizza il tipo di plastica e le sue proprietà).

(non sto parlando adesso della macinazione in casa degli scarti e successiva estrusione in nuovo filamento… ma se leggete il seguito potete capire perché la qualità alla fine non potrà mai essere la stessa del pellet vergine).

Iniziamo con due dogmi fondamentali:
  • non tutta la plastica è riciclabile
  • la plastica non è riciclabile all’infinito.
Perché non tutta la plastica è riciclabile?
Ne avevamo già parlato in un post precedente, ma riprendiamo velocemente l’argomento.
I materiali termoplastici sono materie plastiche che possono essere rifuse e riformate in nuovi prodotti e quindi riciclabili

(come rifondere il metallo… anche se non è così semplice…vedi dopo)

Alla categoria delle termoplastiche appartengono 6 tipologie (classificazione ufficiale, che dovrebbe essere indicata sugli oggetti stessi in plastica all’interno di un triangolo):
  1. PET (polietilene tereftalato); [il filamento PETG lo potete buttare nei sacchi o nei bidoni della plastica !!!]
  2. HDPE (polietilene ad alta densità);
  3. PVC O V (cloruro di polivinile);
  4. LDPE (polietilene a bassa densità);
  5. PP (polipropilene);
  6. PS (polistirene o polistirolo).
Invece la plastica termoindurente contiene polimeri che si intersecano per formare un legame chimico irreversibile, nel senso che non possono essere rifusi in un nuovo materiale e quindi non riciclabili (le resine ad esempio).

(avviene una reazione chimica durante la sintesi di questi materiali…

I polimeri non riciclabili sono classificati (per legge) come categoria 7.
Sotto al numero 7 rientrano ANCHE tutti quei polimeri per i quali non è stato previsto un codice di riciclo specifico
PMMA (Polimetilmetacrilato),
PC (Policarbonato),
PLA (Acido polilattico)

(fortunatamente, il PLA deriva dal trattamento di molecole biologiche non di sintesi… e quindi torna in natura sottoforma di composti che esistono già in natura e tornano nel ciclo della della vita — NON VUOL DIRE CHE SIA COMPOSTABILE, OCCHIO… e comunque ci mette un bel pò di tempo/anni… e purtroppo è additivato… )

e i prodotti realizzati con la combinazione di più elementi, come per esempio una vaschetta che abbia uno strato esterno di un materiale e uno interno di un altro.
Ad oggi gli oggetti che fanno parte di questa settima categoria non vengono riciclati.
PERCHÉ LA PLASTICA NON È RICICLABILE ALL’INFINITO?
Le materie plastiche sono formate da polimeri, ovvero lunghe catene di atomiPiù lunghe e resistenti sono queste catene, più la plastica è di qualità.
I processi meccanici di riciclo della plastica quali macinazione, lavaggio e asportazione delle frazioni indesiderate comportano un deterioramento delle qualità e delle prestazioni fisico-meccaniche dei polimeri.

la colorazione bianca che si forma quando piegate un pezzo di plastica indica che si stanno spaccando catene polimeriche, che impediscono ai pigmenti di essere distribuiti uniformemente (la piega rimane molle… abbiamo perso la proprietà fisica del polimero)

Di solito i produttori fondono una percentuale di materiale riciclato con una percentuale di materiale vergine per mantenere correttamente le proprietà fisiche di cui hanno bisogno, oppure utilizzano additivi che possono essere miscelati alla plastica riciclata per ripristinare alcune delle proprietà originali.

Quando riciclo una plastica con additivi devo poi togliere gli additivi…

Tuttavia ogni volta che la plastica viene riciclata, la catena di polimeri si accorcia e di conseguenza la sua qualità diminuisce. Lo stesso pezzo di plastica può essere riciclato solo 2-3 volte prima che la sua qualità diminuisca e si deteriori fino al punto in cui non può più essere riutilizzata.
In definitiva…
Solo una parte della plastica che buttiamo negli appositi contenitori della raccolta differenziata viene riciclata.
Questo avviene sia perché la maggior parte di prodotti in plastica sono spesso costituiti da miscele di molte sostanze chimiche che possono ostacolare i processi di riciclaggio, rendendo più difficile l’isolamento di un materiale che può essere recuperato e riutilizzato, sia perché è molto meno costoso produrre la maggior parte dei tipi di plastica da zero piuttosto che riciclare la vecchia plastica.

E’ un gran casino!

Vi lascio l’elenco delle sigle dei principali polimeri

(così potete guardare sotto il contenitore della citrosodina che prenderete per digerire questa lettura di quale tipo di plastica è – se ci guardate… HD sta per alta densità):

  • CA – Acetato di cellulosa
  • CAB – Acetobutirrato di cellulosa
  • CN – Nitrato di cellulosa
  • CP – Propionato di cellulosa
  • EP – Epossidi
  • MF – Melammina-formaldeide
  • PA – Poliammidi
  • PAI – Poliammidiimmide
  • PAN – Poliacrilonitrile
  • PB – Polibutene-1
  • PBT – Polibutilentereftalato
  • PC – Policarbonato
  • PCTFE – Policlorotrifluoroetilene
  • PDAP – Polidialliftalato
  • PE – Polietilene
  • PE-C – Polietilene clorurato
  • PEI – Polieterimmide
  • PEK – Polieterchetone
  • PEEK – Polietereterchetone
  • PES – Polietersolfoni
  • PET – Polietilentereftalato
  • PF – Fenolformaldeide
  • PI – Poliimmide
  • PIB – Poliisobutilene
  • PMI – Polimetacrilimmide
  • PMMA – Polimetilmetacrilato
  • PMP – Poli-4-metilpentene-1
  • POM – Poliossimetilene, Poliformaldeide, Poliacetale
  • PP – Polipropilene
  • PPE – Polifeniletere
  • PPO – Polifenilenossido
  • PPS – Polifenilensolfuro
  • PS – Polistirene
  • PSU – Polisolfone
  • PT – Politiofene
  • PTFE – Politetrafluoroetilene (Teflon)
  • PUR – Poliuretano
  • PVB – Polivinilbutirrale
  • PVC – Polivinilcloruro
  • PVC-C – Polivinilcloruro clorurato
  • PVDC – Polivinildencloruro
  • PVDF – Polivinildenfluoruro
  • PVF – Polivinilfluoruro
  • RC – Cellulosa rigenerata
  • SI – Siliconi
  • UF – Urea-formaldeide
  • UP – Poliestere insaturo
  • PDMS – Polidimetilsilossano

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